Blancheide

Pierre Stéphane Rubis si definisce un parfumeur appassionato, perché senza passione questo lavoro non lo si può svolgere: è come una vocazione, da cui lui è stato chiamato fin da piccolo. Il mestiere del parfumeur consiste nella selezione e combinazione delle materie prime per la realizzazione di essenze inconfondibili.

“Il parfumeur è come un pittore: il pittore ha una serie di colori e con soli due di essi può creare infinite sfumature. Il parfumeur deve avere almeno 2500 materie prime, il più possibile di origine naturale perché inarrivabili per qualità e intensità”.

Blanche-eide, crasi dei terminibiancoeideaè il nome che ha scelto per il suo brand: il bianco è il colore che contiene tutte le tonalità dello spettro visibile, il colore della sintesi, così come un profumo, che è la sintesi delle essenze che lo compongono. Un’idea bianca è come una tela su cui intessere i fili della profumeria, intrecciare gli aromi, fissare le essenze. Tra queste la Rosa, la sua preferita, ma anche tutte quelle scovate viaggiando per il mondo: Vaniglia, Benjoin, Incenso… scoperte che lo hanno ispirato.

Design italiano

Ciò che rende esclusive le fragranze Blancheide, oltre ai loro pregiatissimi ingredienti, è certamente il design sofisticato e originale della capsula-scrigno che le contiene: emerge da essa la passione per l’architettura di Rubis, eredità dei natali romani. Una forma geometrica definita e attraente, più stretta al centro, dove l’attenzione viene catalizzata dal nome, che spesso cela l’essenza dominante del profumo. Un flacone dalla silhouette femminile e seducente, trasparente e affascinante, sfondo di un intrigante gioco di luci. L’elegante tappo ricorda poi un trono, sigillo del reame Blancheide, che custodisce preziose materie prime sapientemente combinate dalla maestria del parfumeur.

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